WALTHER PPQ M2

Ho avuto modo di provare una Walther PPQ M2 e con questa breve recensione voglio mettere in luce alcune considerazioni per chi si stesse valutando l’acquisto di una striker fired compatta.
Una doverosa premessa da fare prima di iniziare è che la pistola in questione è stata ormai sostituita dalla Walther con la PDP, lanciata nel febbraio del 2021. La pistola è pensata per risolvere alcuni dei difetti che saranno elencati riguardo la PPQ, offrendo quindi una pistola direttamente più competitiva “out of the box”.
La Walther PPQ però resta ancora disponibile nelle armerie e lo sarà eventualmente nel mercato dell’usato, quindi vale la pena spendere due parole per chi stesse valutando l’idea di acquistarne una.



Alcuni dati tecnici: la pistola provata è in 9x21 IMI, ha un fusto in polimero e utilizza un sistema di scatto striker fired, o a percussore lanciato. Quest’ultimo ha internamente la sua sicura per prevenire lo sgancio accidentale e la sicura al grilletto, ormai standard in moltissime delle striker sul mercato. La canna da 102 mm (4 pollici), il peso (appena sotto i 700gr) e le dimensioni ridotte del fusto e carrello la inseriscono nella categoria delle compatte. Della PPQ esistono diversi allestimenti da gara (PPQ Q5 Match/ Q4 Match SF e Q5 Match SF), ma queste variano nelle dimensioni del carrello, nella composizione del fusto e in altri dettagli. La pistola è fornita dei classici 2 caricatori, i 3 classici dorsalini intercambiabili e un attrezzo per facilitare il caricamento dei serbatoi. Il modello M2 della PPQ si differenzia dal precedente per lo sgancio caricatore, ora a pulsante, che sostituisce quello a leva, del tipo simile al design usato da Heckler & Koch per le sue semiautomatiche.
Sotto la canna è presente una slitta picatinny abbastanza grande da poter ospitare gran parte delle torce da pistola in commercio.

 

walter ppq
walter ppq

PROVE DI TIRO
Le considerazioni nate a seguito della prova a fuoco sono che la Walther PPQ M2 è un’ottima compatta polimerica, e sarebbe un eccellente acquisto se non fosse per alcuni piccoli dettagli.
Il primo dei difetti che ho individuato sono le mire fornite di serie: si tratta di tacca di mira e mirino dedicati, non regolabili e con riferimenti bianchi, luminescenti al buio. Le mire di per sé non sono fragili o mal fatte, ma nella mia esperienza i riferimenti sono grandi e non aiutano ad acquisirle con precisione. Esistono alternative sul mercato per poter sostituire gli organi di mira, ma resta scelta quasi obbligata.
Un altro limite della pistola sono i caricatori: questi sono da 15 cartucce, nella media delle pistole di questa categoria e sono molto ben realizzati, ma costosi. Il prezzo di un caricatore si aggira da listino attorno ai 60€ per quelli di serie, oppure raggiunge i 100€ per i caricatori con l’estensione al fondello per raggiungere una capacità di 17 cartucce. Questi inoltre, caricati a massima capienza, sono difficili da inserire quando l’arma ha il carrello in chiusura, a causa della tensione che si crea tra la prima cartuccia presentata nel caricatore e il carrello stesso. Questi sono i due unici limiti che secondo me la pistola presenta, difendendosi bene rispetto ad altre concorrenti sul mercato.
Nonostante le dimensioni l’impugnatura dell’arma risulta comunque comoda e offre spazio anche a chi ha le mani grandi come il sottoscritto. La leva di blocco del carrello è ambidestra, il pulsante di sgancio del caricatore è intercambiabile per poter essere usato da tiratori mancini. I comandi sono tutti di dimensioni generose ma non ingombranti, facili da raggiungere e utilizzare anche nel tiro dinamico.
Il bilanciamento della pistola è molto buono pur essendo una compatta, il rinculo percepito è molto controllabile anche usando cartucce commerciali e non munizioni ricaricate volutamente più leggere.
La pistola è estremamente precisa grazie anche alla catena di scatto, che si scosta totalmente dai tipici pesi e corse incerte presenti sulla maggioranza delle striker sul mercato. La corsa dello scatto è breve, facilmente prevedibile e con un reset del grilletto corto, che permette di doppiare rapidamente i colpi sul bersaglio senza dover pensare troppo. Questo rappresenta un ottimo punto di partenza per un’arma così costruita di serie. Infine il carrello è abbastanza alto e ben sagomato da permettere un maneggio facile e sicuro. All’interno del carrello la canna usa un sistema Browning modificato, facile da mantenere e affidabile. Lo smontaggio dell’arma avviene tramite il classico blocchetto da abbassare per liberare la canna, solo dopo aver abbattuto il percussore, come si può trovare sulle striker fired di Glock e CZ.
walter ppq

walter ppq

In conclusione i costi elevati per i componenti aftermarket sono da tener in conto ma vengono bilanciati dalla presenza di vantaggi significativi nella meccanica e nell’ergonomia della pistola. L’impressione generale è stata molto buona, e ad oggi si piazza tra le mie striker preferite sulla base della performance ottenuta nel tiro. Spero a breve di poter provare una delle versioni da gara, per sfruttare al massimo le capacità del progetto PPQ.

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