Delta Optical Stryker MRDS
Da anni ormai i MRDS (Micro Red Dot Sights) stanno spopolando sulle pistole in qualsiasi sia il campo in cui sono applicati sostituendo i più grossi red dot tradizionali fissati direttamente al fusto della pistola tramite staffe. Il Mricro Red Dot qui recensito è lo Stryker, proposto dalla polacca Delta Optical.
Il red dot è confezionato in una scatola minimalistica, ben protetto da gomma piuma. Al suo interno sono presenti il red dot e la sua cover in gomma, il pannetto per pulire la lente, le viti per il fissaggio e la batteria necessaria.
A testimoniare la destinazione d’uso prettamente sportiva e pensata per le pistole semiautomatiche è il fatto che non sono presenti nella confezione attacchi Picatinny per montare il rd dot su un classico rail. Sarà possibile acquistarlo separatamente, altrimenti il red dot è utilizzabile solo sulle pistole tramite le piastrine adatte a montare i MRDS più diffusi sul mercato. Fortunatamente lo Stryker condivide la stessa “footprint” (chiamata così negli USA lo schema di posizione delle viti e dei perni per fissare gli MRDS ai carrelli delle pistole) dei Delta Optical HD26, C-More RTS2, Toni System ZR8, Vortex Razor e Sig Sauer Romeo3.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Prima di iniziare però bisogna fare una doverosa premessa: marchi più noti (come TRijicon e Leupold) hanno offerto micro red dot capaci di occupare poco spazio ed essere robusti a sufficienza da garantirne il funzionamento anche quando posti a condizioni estreme, mantenendo un peso e un ingombro ridotto tale da poterli usare su pistole da porto per difesa personale.
Questi però spesso sono caratterizzati da finestre piccole con una montatura spessa, che aumenta l’ingombro visivo senza offrire spazio sulla quale andare a “trovare” il red dot durante il brandeggio dell’arma. Nascono quindi per l’impiego sportivo questa seconda generazione di micro red dot, quali il Delta Optical qui recensito (ma anche il Trijicon SRO degno di nota), che si pongono l’obiettivo di rispondere al desiderio dei tiratori sportivi di ottiche più leggere e facili da installare rispetto ai tradizionali red dot, ma meno compatti e miniaturizzati dei micro red dot sights per il porto occulto o difensivo. Questa lunga premessa serve a capire qual è il reale impiego previsto per un dispositivo come quello qui recensito. Le caratteristiche più interessanti infatti potrebbero risultare dei punti deboli se lo si comparasse ai MRDS pensati per gli impieghi difensivi. Ma andiamo a vedere quali sono queste caratteristiche.
La caratteristica principale e sicuramente più importante che rende questo red dot estremamente interessante per l’uso sportivo è la dimensione della lente. Con i suoi 26 mm di altezza per 21 mm di larghezza l’ottica offre forse la finestra più grande sul mercato, al pari del noto SRO Trijicon e il C-more RTS2, facilitando notevolmente il tracciamento del puntino luminoso durante il tiro. La lente ha una leggera patina blu nell’estremità superiore, ma non tale da risultare fastidiosa. Inoltre, pur essendo un red dot di tipo reflex, non presenta alcun tipo riflesso o sfumatura tipici dei reflex più economici quando esposti a luce diretta frontalmente.
Il peso dello Stryker è di appena 42 grammi, rendendolo ideale per chi volesse darsi al IPSC nella nuova division Production Optics Light, caratterizzata da un peso massimo complessivo della pistola di 1000g.
Il puntino ha una dimensione di 4 MOA, una perfetta via di mezzo tra velocità di acquisizione e precisione.
Lo si regola tramite una brugola, sia in alzo che in deriva.
Sono presenti 10 livelli di luminosità del puntino, che sfortunatamente ha un’autonomia di sole 320 ore (dichiarate dal produttore) al 3° livello di intensità, un autonomia decisamente bassa per gli standard offerti dalle ditte più note. Tuttavia il red dot ha un sistema di spegnimento automatico quando resta fermo e il puntino luminoso lampeggerà quando la batteria sarà quasi scarica, dandoci per tempo la possibilità di cambiare batteria. Il vano batteria è uno dei punti forti di questo MRDS: si trova infatti di lato ed è accessibile senza l’utilizzo di attrezzi dedicati, basterà un qualsiasi strumento a punta piatta (tipo cacciavite o anche una monetina) per far leva ed estrarre la batteria. Fornita nella confezione, il red dot usa una CR2032 da 3V, una delle batterie più diffuse al mondo, rendendo anche facile ed economico trovare ricambi al momento del bisogno.
Il produttore garantisce l’impermeabilità del MRDS in acqua fino a 2m di profondità, e una resistenza agli urti fino a 1000 G, con una copertura di 5 anni di garanzia.
Lo Stryker qui recensito è stato montato su una piastrina Toni System in sostituzione alla tacca di mira tipo Glock su una Arsenal Strike One Speed (per la recensione sulla pistola clicca qui). Dopo 1200 colpi lo Stryker non ha perso la regolazione e non ha avuto problemi legati alla luminosità o alla lente.
In conclusione Lo Stryker della Delta Optical è un’interessantissima opzione a buon mercato per chi si vuole lanciare nel mondo delle pistole con red dot. La garanzia e le caratteristiche offerte sono sicuramente concorrenziali rispetto alle più note Vortex, Burris ecc.